venerdì 18 settembre 2020

IO BALLO DA SOLA


Sono sempre stata scettica verso i gruppi organizzati, le aggregazioni forzate, le riunioni motivazionali, le convention aziendali. Non ci posso fare nulla, mi sento subito fuori luogo: le battute a cui tutti ridono non mi divertono e spesso non capisco gli applausi telecomandati...

Poco importa in realtà se mi trovi lì per comprare aspirapolveri, emozioni, sicurezza, amicizia, autostima o un "ideale": non fa per me.

L'entrare in un "gruppo" per molti è sicurezza, protezione. Ma se poi tutti quegli affetti ostentati, quei volti sorridenti, quell'intesa che travalica i legami di sangue svanisse appena si ha un'opinione divergente?

Gli amici, quelli veri, discutono, dissentono, lottano contro di te ma poi rimangono tali. Sono i familiari che ci siamo scelti.

Il branco, invece, ti considera solo finché il tuo pensiero aderisce perfettamente a quello di tutti gli altri, che poi è quello dei leader.  E tu ti adegui, ti plasmi ai loro ideali. Finisce che fuori non sei nessuno e, quando il tuo mondo l'hai costruito con loro, fuori non hai amici. Ma nemmeno dentro.

E allora ecco i casi estremi di violenza di gruppo, di aggressività, di quello che un membro fa anche se non approva.

I casi di cronaca ne sono pieni ma io voglio concentrarmi su quelli silenti, apparentemente innocui, quelli che tolgono una persona piano piano dalla propria vita, dai propri affetti, risucchiandola in un mondo che raramente ha come interesse primario il benessere personale o della comunità e che nella maggioranza dei casi altro non nasconde che un interesse economico e di controllo.

A volte iniziano come un hobby, per poi impossessarsi di spazi che vengono sottratti alle amicizie e agli affetti. Erodono i rapporti, logorano le amicizie, indeboliscono le relazioni, ti distraggono. E ti isolano. Tanto che non sei mai stato così solo in mezzo a tanta gente.

Ballate da soli, e non lo sarete mai veramente.

Cosa c'entra tutto questo con l'alimentazione? Boh, mi andava di dirvelo😁




sabato 5 settembre 2020

LA BELLEZZA E' NEGLI OCCHI DI CHI GUARDA

 

LA BELLEZZA E' NEGLI OCCHI DI CHI GUARDA


Non l'avevo mai capita del tutto questa frase. 

Credevo che il suo significato fosse semplicemente qualcosa tipo "non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace".

Ma no, non è così scontato.

Avete mai fatto caso a quanto diventa più bella una donna innamorata? I suoi occhi si ingrandiscono, le pupille si dilatano, i capelli sono lucidi e la pelle è così radiosa che sembra trasparente. Ed anche se non rispecchia i canoni di bellezza classici, improvvisamente li supera e va oltre, catturandoti con quel guizzo misterioso.

Ed un bambino che viene gratificato per aver svolto bene qualcosa? Il sorriso gli parte dalla bocca e contagia gli occhi, le guance acquistano un rossore delicato e le manine tradiscono la gioia. Infine se ne va saltellando, dote che noi adulti abbiamo perso.

E così la mamma, quando il figlio ormai cresciuto le dice che la sua lasagna è sempre la più buona al mondo e per dimostrarlo ne fa fuori tre porzioni. E' bella, col suo sguardo da vincitrice di Masterchef, perché si, in effetti ha proprio vinto: è stata adorata e considerata unica fonte di nutrimento, ha guadato il fiume impetuoso dell'adolescenza, odiata e denigrata da colui che più amava e poi improvvisamente riabilitata . E' una bellissima guerriera che brandisce fiera una paletta di legno.

Lo scrittore non sarebbe tale, non troverebbe l'ispirazione se non ci fosse qualcuno che glielo dicesse che sì, scrive proprio bene ma soprattutto che arriva al cuore, che cattura, che emoziona, che...comunica. Perché le tante parole in fila a questo servono a chi ha qualcosa da dire ma nulla sarebbero se non ci fosse chi le accoglie e le valorizza "decodificandole". Sono belle le parole che improvvisano una danza mai uguale e che arrivano ad ognuno in modo diverso, parlano e, talvolta, lo fanno proprio con te, come se conoscessero la tua storia e ti senti scoperto, vulnerabile ma finalmente compreso.

Si, la bellezza è negli occhi di chi guarda ma è meravigliosamente transitiva. Quello sguardo ci migliora.

Comunque tranquilli, domani torno a scrivere ricette😂